Commentario abbreviato:Abacuc 3:16Versetti 16-19 Quando vediamo avvicinarsi un giorno di difficoltà, ci preoccupiamo di prepararci. Una buona speranza per grazia è fondata sul santo timore. Il profeta guardò alle esperienze della Chiesa nelle epoche precedenti e osservò quali grandi cose Dio aveva fatto per loro, e così non solo si riprese, ma si riempì di santa gioia. Decise di deliziarsi e di trionfare nel Signore, perché quando tutto è scomparso, il suo Dio non è scomparso. Distruggendo le viti e i fichi, si fa cessare tutta l'allegria di un cuore carnale. Ma coloro che, quando erano pieni, godevano di Dio in tutto, quando sono svuotati e poveri, possono godere di tutto in Dio. Possono sedersi sul cumulo delle rovine delle loro comodità, e anche allora lodare il Signore, come Dio della loro salvezza, la salvezza dell'anima, e gioire in lui come tale, nelle loro più grandi angosce. La gioia nel Signore è particolarmente opportuna quando incontriamo perdite e difficoltà nel mondo. Anche quando le provviste vengono tagliate, per far vedere che l'uomo non vive di solo pane, possiamo essere riforniti dalle grazie e dai conforti dello Spirito di Dio. Allora saremo forti per la guerra spirituale e per il lavoro, e con l'allargamento del cuore potremo percorrere la via dei suoi comandamenti e superare i nostri problemi. E avremo successo nelle imprese spirituali. Così il profeta, che ha iniziato la sua preghiera con timore e tremore, la termina con gioia e trionfo. E così la fede in Cristo prepara ad ogni evento. Il nome di Gesù, quando possiamo parlare di Lui come nostro, è un balsamo per ogni ferita, un cordiale per ogni cura. È come un unguento versato, che diffonde fragranza in tutta l'anima. Nella speranza di una corona celeste, lasciamo perdere i beni e le comodità terrene e sopportiamo con gioia le croci. Ancora un po' e Colui che deve venire verrà e non tarderà; e dove sarà Lui, saremo anche noi. Riferimenti incrociati:Abacuc 3:16Abac 3:2; 1:5-11 Dimensione testo: |